“Se osservo i miei tattoo penso ai momenti di sofferenza che ho vissuto nel corso della mia vita.
Questi tatuaggi sono nervi scoperti del mio passato dai colori più diversi.
Sono pezzetti intimi che parlano al posto mio, a causa della mia poca dimestichezza con le parole. La malattia della persona più importante che ho, mi ha profondamente scossa.
Per lungo tempo camminavo con una macchia nera sul cuore che non andava via. Dovevo ricoprirla di colore. E così feci.
Mi incisi sulla pelle la sofferenza allo stato puro dell’artista messicana Frida Kahlo in due momenti diversi: prima e dopo il momento di dolore.
Questo tattoo mi ricorda che nonostante tutte le insidie e le sofferenze subite, in fin dei conti, i periodi brutti sono volati via. A volte, nuda, mi osservo allo specchio perdendomi tra le sfumature dei miei tattoo e penso.
Molte volte nel dolore si trovano i piaceri più profondi, le verità più complesse, le felicità più vere. Tanto assurdo e fugace è il nostro passaggio per questo mondo, che l’unica cosa che mi rasserena è la consapevolezza di essere stata autentica, di essere la persona più somigliante a me stessa che avrei potuto immaginare.
Vestita da un abito su misura di legittima stranezza”.