“La gola si stringe e il respiro diventa affannoso.
Una sensazione di soffocamento rende impossibile qualsiasi movimento. Resto immobile, in balia di quello che potrà accadere.
Pochi attimi in cui il corpo e la mente si scontrano con le paure più profonde. Soffrire di attacchi di panico è una cosa brutta.
Non c’è avvertimento: il panico arriva a casa, per strada o al cinema.
Un pitone invisibile mi stringe intorno alla gola. Più tento di liberarmi, più resto immobile, ferma. Non c’è via d’uscita.
Non riesco a vedere il mio nemico che si prende gioco di me nell’ombra. Un mal di denti o un dolore articolare lo riconosci, lo senti.
Il panico no: sai che c’è ma non lo vedi. Andavo a scuola, ero a casa o uscivo con le amiche, ma combattevo continuamente con questi demoni.
Un giorno ho cominciato a leggere un libro: Shadow Hunter.
Ho capito che i demoni oscuri potevano essere sconfitti. Terminato il libro, feci un respiro a pieni polmoni.
Una sensazione di leggerezza mi avvolse come un caldo accappatoio di piacere. Non ero sola.
Mi sono tatuata una runa angelica, che nella tradizione germanico-vichinga è utilizzata per uccidere i demoni rendendoli incapaci di autorigenerarsi.
L’esercito del bene mi difendeva dall’oscurità delle mie paure”.