Filomena – Un mondo di .. Desideri

“A me m’ha sempre colpito questa faccenda dei quadri.
Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giù, cadono. […]
Nel silenzio più assoluto, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro, fran.
Non c’è una ragione. Perché proprio in quell’istante? Non si sa. Fran.”

 

…risate, chiacchiere, clacson… in quell’autobus sembrava tutto così assordante e rumoroso.
Mi guardavo intorno impaziente di giungere a destinazione.
Poi ad un tratto un suono mise tutto a tacere.
In un attimo una melodia invase tutto lo spazio intorno a me.
In quello stesso istante qualsiasi cosa intorno sparì.
Non riuscivo a sentire null’altro se non una musica così potente da parlare alla mia anima.
Un susseguirsi di note che trovarono una strada dentro me senza mai più uscire.
Quello fu il momento preciso in cui iniziò la mia folle corsa per trovare la fonte di un’indimenticabile voce, di una speciale melodia…
Quante ricerche, quante domande, quante sorprese…e poi finalmente un giorno mi trovai lì: circondata da migliaia di persone, di fronte a lui…
con la sua voce ipnotica che mi trasportava in un mondo di emozioni che nessun altro mi aveva mai mostrato.
Le ore, i giorni, i mesi, gli anni sono passati, ma la sua voce continua ad avere quel potere speciale su di me.
E Lui col suo essere umile e gentile continua ad accompagnarmi in un mondo unico.
Imprimere tutto questo sulla mia pelle non era facile… come si imprime un suono sottopelle?
Ho deciso quindi di fermare le sue iniziali, simbolo delle chiavi di un mondo segreto, di sogni, emozioni,  di … DESIDERI.

 

 

 

 

*(su Storie Sottopelle verranno pubblicate foto e notizie su Salvatore Desideri per tutta la settimana!seguiteci)

 

Filomena –  Un mondo di .. Desideri

Giulia – Fai di un attimo l’eternità

C’è una crepa in ogni cosa ed è da lì che entra la luce [L.C.]

    Nel silenzio di una stanza ho ascoltato il mio cuore ed ho scoperto che il suo suono era unico
…tic tac…tic tac…tic tac…
così banale e così inconsueto.
E’ buio, un cielo scuro copre la timida luna che si nasconde ai miei occhi.
L’aria è pesante, un odore acre pervade la camera, mi avvolge l’oscurità.
Le lancette si fermano. Ore 1.51. Il mio cuore cessa di battere. Un assordante silenzio.
Per un attimo o forse per sempre.

Quelle lancette non ripartiranno mai.
Ma forse basta respirare, solo respirare un po’.

Riprendo fiato e il mio cuore riprende a battere
…tic tac…tic tac..tic tac…
E’ solo tempo.
Niente di più.
Il tempo è un infinito susseguirsi di attimi: non si ferma ma sussurra, non si blocca ma aggiusta, non mi parla ma ascolta.
Nessun attimo ritornerà mai…indietro non si torna…
fai di un attimo l’eternità perché anche un orologio fermo
segna l’ora giusta.
Due volte al giorno.

*SM

Giulia – Fai di un attimo l’eternità

Marica – Maybe we’ll meet again

Vorrei solo incontrarti ancora una volta per la prima volta. .
Non si è mai lontani abbastanza per trovarsi
[A.B.]

 

Sono sempre stata affascinata dalle storie degli incontri…
quelle anime che si incrociano per caso e si trovano poi a condividere una vita insieme.
Storie piene di emozioni e dolori che ti entrano dentro.
Storie che tutti amano ascoltare, pregne di lezioni di vita e scelte importanti. 

Ma la mia percezione è diversa. 

Non occorre una vita intera per rendere unico un incontro, non occorrono grandi gesti per definirlo memorabile. 

Alla stazione dei treni, fuori le aule universitarie, al bancone del bar o in fila alla cassa del supermercato io e te potremo incontrarci. 

Ci incontreremo. Ci sorrideremo e parleremo di questa estate che tarda ad arrivare. 

Dimenticherai quest’incontro, il nostro scambio di battute e me. 

Non farlo. 

“Maybe we’ll meet again”. 

E’ il mio credo. E’ la mia anima. E’ il mio cammino. 

L’ho tatuato sulla clavicola sinistra, proprio sopra il cuore, proprio per te. 

E’ la mia speranza…

e presto sarà anche la tua. 

Marica – Maybe we’ll meet again

SOLE


Il sole mi è entrato nelle vene e ha trasformato tutto in oro.
(Elizabeth von Arnim)
Sole. Che potenza questo simbolo per un tatuaggio!
Il sole è Vitalità, Forza, Carisma. Simbolo del potere cosmico
la divinità onniveggente e il suo potere, l’essere immobile, il cuore del cosmo, il centro dell’essere e della conoscenza intuitiva, illuminazione, l’occhio del mondo e l’occhio del giorno, gloria, splendore, giustizia e regalità.

Da sempre considerato un simbolo positivo, gioioso, allegro può rappresentare sottopelle una voglia di rinascita e di ricerca di energia.
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SIGNIFICATO TATUAGGIO SOLE NELLE VARIE CULTURE (fonte: wobba-jack.com)
AFRICANO
In alcune tribù il sole è il potere femminile, la Madre; fra i Boscimani è la divinità suprema.

ALCHIMISTICO
Sole è l’intelletto. Sole e luna sono oro e argento, re e regina, anima e corpo, ecc. Sole niger è la prima materia. Il segno planetario del sole, il cerchio col punto al centro, è un simbolo del compimento della Grande Opera.

AMERINDIANO
Lo spirito universale, il cuore del cielo. In alcune tribù il sole diventa il principio femminile, la Madre, in altre il Sole e la Luna sono raffigurati come moglie e marito o come fratello e sorella. La Danza del Sole è uno dei rituali più significativi.
Il Sole Piumato Simbolo degli Indiani delle Pianure, con penne stilizzate rivolte verso l’interno, il centro e verso l’esterno, la circonferenza, unisce i simboli del sole e dell’aquila e simboleggia l’Universo, il Centro, il potere solare, irradiazione del potere e maestà.

ASTROLOGIA
Vita, vitalità, il carattere personificato dell’individuo; il cuore e i suoi desideri.

AZTECO
Lo spirito puro, l’aria, Quetzalcoatl, l’aquila simboleggia il sole nascente e il suo aspetto celeste, mentre la tigre o l’aquila che ruota verso il basso è il sole al tramonto e il suo aspetto terreno. Il serpente piumato è solare. Gli Aztechi e gli Inca erano «figli del sole».

BUDDISTA
La luce del Buddha, il Sole Buddha.
Se desiderate conoscere il divino, sentite il vento sul viso e il sole caldo sulla vostra mano. #Buddha

CELTICO
Il potere femminile.

CINESE
Lo yang, «il Grande Principio Maschile», il cielo, l’occhio del giorno, la forza attiva che fertilizza la terra; potere. Il sole è uno dei dodici simboli del potere. Dieci soli su un albero denotano la fine di un ciclo. Il gallo e il corvo rosso a tre zampe vivono nel sole; le tre zampe rappresentano il sole all’alba, a mezzogiorno e al tramonto.

CRISTIANO
Dio Padre, che governa e regge l’universo, e irradia luce e amore; Cristo «il figlio dell’integrità»; il Logos; l’essenza divina dell’uomo. Il sole e la luna raffigurati con la crocifissione rappresentano le due nature di Cristo e i poteri della Natura che rendono omaggio al Signore dell’Universo. Il sole è la dimora dell’ Arcangelo Michele, mentre la luna è la dimora di Gabriele. S. Tommaso d’Aquino è raffigurato col sole sul petto.

EBRAICO
Volontà e guida divine.

EGIZIANO
Il sole nascente è Oro, Ra è lo zenit e Osiride il sole al tramonto. L’occhio destro è il sole e quello sinistro la luna. Oro è in conflitto con Seth, cosi come il serpente Apop è il potere solare in conflitto con l’oscurità. Il disco alato del sole è il potere solare di Ra e Aton è il rinnovamento della vita.

ERMETICO
«Il sole è l’immagine del Creatore».

GIAPPONESE
Il sole è una signora e una divinità a forma di serpente, Amaterasu, «colei che possiede il grande sole», nata dall’occhio sinistro di Izanagi, e dalla quale il Mikado afferma di discendere in quanto sole nascente. L’emblema del Giappone

INCA
Il sole era raffigurato in forma umana, con la faccia come un disco raggiante d’oro ed era «l’antenato».

INDU
«Il divino vivificatore»; l’occhio di Varuna; Indra è solare e sconfigge il drago del caos e delle tenebre, Vritra. Anche Siva è il sole i cui raggi sono il creativo Shakti che porta la vita al mondo. Il sole è la «porta del mondo», l’accesso alla conoscenza, all’immortalità. Il triplice albero con tre soli raffigura la Trimurti. Un albero con dodici soli denota gli Aditya. i segni dello Zodiaco e i mesi dell’anno. Queste dodici forme del sole appariranno simultaneamente come una cosa sola alla fine del ciclo di manifestazione.

IRANIANO
L’occhio di Ormuzd. «Chiunque veneri il Sole che è immortale, luminoso, e cavalca un veloce destriero venera Ormuzd, venera gli Arcangeli, venera la propria anima» (Le Nyaishes). Anche il disco sotare alato raffigura Ormuzd o Ahura Mazda.

ISLAMICO
L’occhio di Allah, onniveggente, onnisciente. «Il sole è il riflesso del Sole al là del velo» (Rumi). Il cuore dell’universo e «il segno di Dio nei cieli e in terra.»

MAORI
Il sole e la luna sono gli occhi del cielo.

MITRIACO
Mitra è un dio solare. Sol, il suo quadriga e Caute sono generalmente raffigurati sulla destra, con la Luna e Cautopate sulla sinistra.

OCEANIANO
Il sole è prevalentemente la Madre di Tutto, mentre la luna e il Padre e le stelle so no i figli; in alcune parti il sole e la luna sono i figli del primo uomo e della prima donna. Il sole è «il grande bulbo oculare».

PITAGORICO
I dieci soli sono la perfezione ciclica.

PLATONICO
«Il creatore della visibilità, della generazione e nutrizione e crescita» (Repubblica). Il calore e la luce del sole sono creatività e saggezza.

SCANDINAVO
L’occhio di Odino/Wodan, l’onniveggente. Il sole è raffigurato come il sole-serpente.

SLAVO
Il dio sole è raffigurato come un bel giovane o, tal volta, come un essere che nasce e muore ogni giorno; nel simbolismo slavo il sole e la luna possono cambiare sesso.

SUMERICO-SEMITICO
Gli dei del sole Shamash e Assur sono rappresentati dal disco solare alato.

TAOISTA
Il sole è yang, il grande potere celeste; il sole e la luna insieme simboleggiano l’essere sovrannaturale, tutto luce.

TEUTONICO
Il sole è femminile, la Madre, mentre la luna è il Padre.

SIMBOLISMO:
POTERE – ILLUMINAZIONE – REGALITA’ – GLORIA – SPLENDORE

 

Enzo * Oltre ogni confine

A volte bisogna superare ogni confine per poter esprimere se stessi: questa è stata la mia scelta.
Ho attraversato con la mente e l’anima gli oceani per trovare ciò che davvero mi rappresentasse.
Cercando dei simboli, ho incontrato me stesso e ho scelto di inciderlo sulla pelle, passo dopo passo.
La mia prima tappa è stata in Giappone dove ho potuto ammirare un guerriero valoroso: un Samurai con il suo “Bushido“,un codice basato su principi morali di comportamento come il coraggio, l’onore e il rispetto.
Non potevo che scegliere Lui a proteggere me e i membri della mia famiglia, che ho voluto rappresentare con sei fiori di ciliegio.
Questo incontro non ha placato la mia voglia di andare oltre, un passo ancora più in là.
Ed il mio viaggio ha assunto un nuovo significato quando lungo il Fiume Giallo in Cina, ho visto una carpa Koi risalirlo controcorrente, con la sua perseveranza, e trasformarsi in un maestoso Drago, che ho impresso sul mio braccio.
Ogni giorno mi parla di rinascita e di forza di volontà: parla di me!
In quel periodo della mia esistenza ho sentito la trasformazione sulla mia pelle: nuotando controcorrente avevo raggiunto i miei primi grandi obiettivi, rinascendo a vita nuova.
Ed è sempre più avanti che mi prefiggo di arrivare, sempre un passo oltre la linea dell’orizzonte.
Ed in questo auspicio mi accompagna Daruma, la mia bambola portatrice di fortuna.
Ho espresso un grande desiderio, lasciando incompleto il suo disegno con un occhio solo.
La sua perseveranza mi accompagnerà nella realizzazione delle mie più grandi ambizioni, così da poter completare l’opera e donare la vista
alla mia bambola e alla mia anima.
Enzo * Oltre ogni confine

Pasquale – In ogni istante

Quando i brividi delle emozioni che vivi percorrono la tua pelle, non puoi far altro che fermarli ed
imprimerli su di essa.
Ed è proprio quello che ho fatto.
Non si può andare avanti senza voltarsi mai indietro, senza portare dentro e fuori i segni di ciò che si è
vissuto.
L’uomo che incontro ogni giorno allo specchio è determinato e proteso al futuro.
Mi piace.
Mi piace ciò che vedo e chi sono.
L’angelo che ho impresso sulla mia pelle è dedicato a mia figlia.
La sua vita così breve e così ricca di significato e pregna di insegnamenti.
Lei è sempre con me per ricordarmi di vivere ogni attimo e non lasciarmi sfuggire nemmeno un’emozione.
Così è stato.
Non ho perso tempo a imprimere il nome di “Noemi” quando sono diventato nuovamente
papà.
Nella mia paternità nasce il mio più grande dolore e la mia più grande gioia. Guardo avanti a testa alta e
sorrido a chi passa.

Pasquale – In ogni istante

Gaetano – Demoni

Ho deciso di affrontare i miei demoni. A viso aperto.
Li ho tatuati come espressione del mio essere. Sono qui. Li guardo. Ci sono. Li vedo. E li combatto.
Ognuno ha i suoi inferni, si sa.
Mi sento così. Un po’ diavolo, un po’ acqua santa.
Espressione del mio essere allo stesso tempo un po’ demoniaco –nel senso buono del termine– e un po’ santo.
Questo è stato il percorso della mia vita e del mio lavoro, del mio mestiere da pizzaiolo.
Quando mi addormento, vedo le mie “due anime” combattere.
Il sonno della ragione genera mostri. I miei.
Mi ricordo che da piccolo li cercavo sotto al letto, nel buio. Poi ho smesso. Ho smesso di cercare i demoni sotto al letto quando ho realizzato che erano dentro di me.
La mia parte buona e quella cattiva, si affrontano senza sconti durante la notte.
Poi al mattino mi sveglio.
Affronto la vita con il coltello tra i denti e mi rendo conto che forse, i demoni dei miei
sogni sono aria fritta rapportati con quelli della vita reale.

Gaetano – Demoni

2017, un anno indimenticabile!

Il 2017 sarà un anno che noi di storie sottopelle non potremo mai dimenticare.
Il nostro primo anno, i primi  incontri, le prime emozionanti interviste, i racconti che ci hanno lasciato brividi, sorrisi, tenerezza, emozioni,.
Abbiamo mosso i primi passi nel mondo del tatuaggio fino a ritenerlo un elemento essenziale nelle nostre giornate.
Abbiamo conosciuto, fotografato, intervistato più di duecento persone, molte di queste ci hanno raccontato la storia dietro al proprio tatuaggio che ci ha colpito e che abbiamo voluto inserire tra le storie sottopelle del nostro sito.
Professori Giornalisti e Professionisti vari hanno scritto di noi e con alcuni di loro abbiamo preso interessanti accordi per uno speciale 2018.
Ci hanno contattato e ci contattano persone da tutta Italia (e anche fuori, abbiamo raggiunto Parigi, Londra, la Russia..!)
Abbiamo sfatato tanti miti sul tatuaggio e puntiamo ad abbattere il pregiudizio a tutti i costi, il giudizio sull’apparire senza elementi sull’essere.

Insomma in questo 2017 che ci accingiamo a salutare ci siamo davvero emozionati insieme a tutti voi e siamo sicuri che questa emozione resterà viva e possente per tutte le altre storie che racconteremo!

AUGURI a tutti voi di un felice, luminoso, coloratissimo 2018!

 

Vittorio: Cerchio chiuso

“Mi chiamo Vittorio e sono un artista della pizza: sono un pizzaiolo.
L’Unesco ha dichiarato l’arte della pizza patrimonio dell’Umanità.
Lavorare sapientemente acqua, farina, pomodoro, mozzarella e basilico è un’arte a tutti gli effetti.
Amo il mio lavoro. I love you pizza.
Rispetto quello che sono e quello che faccio.
Rispetto i prodotti e la mia vita.
Per tanto tempo, sono stato immerso nel caos.
Avevo la vita in disordine come una scatola di giocattoli per bambini riversa sul tappeto. Tanti i pezzi sparsi.
Come ordinarli?
Ho molte  incisioni sottopelle.
Dio mi condanna per questo? Sono un buon cristiano?
Come rispondere a tutte queste domande?
La Bibbia parla dei tatuaggi in Levitico 19:28, e dice: “Non vi farete incisioni nella carne, né vi farete tatuaggi addosso, io sono il Signore.”
Io ne ho tanti.
Ho violato il tempio che il Signore mi ha donato.
Però poi ho messo tutto al suo posto. Ho chiuso il cerchio.
Ho riposizionato tutti i giochi nella scatola. Ecco qui tutto riassunto.
La mia famiglia. La mia donna. L’amore per il mio lavoro: la pizza.
La luce e il calore delle lanterne.
La mia vita.”

 

Vittorio: Cerchio chiuso

Claudio: Bevilo che fa bene!

Ho una passione per i gesti. Raccontano più delle parole. Dai gesti infinitamente piccoli, quotidiani, quelli semplici che in apparenza non fanno rumore, a quelli importanti, eclatanti che tuonano nella vita di tutti come un boato nella notte. A ventidue anni ho mollato tutto ed ho inseguito la mia passione.
Con un contratto a tempo indeterminato tra le mani, ho preferito l’irrequietudine della partita IVA. Ho accolto la sfida di un’attività svincolata da tutto e da tutti.
Perché il mio sole sono le emozioni. Le emozioni degli incontri e delle persone. La quotidianità sempre diversa, svincolata dalla routine, dai gesti ripetuti.
Ogni giorno è un’avventura che merita essere succhiata fino al midollo per sentirne il sapore vero. Ho potuto rincorrere i miei sogni e le mie aspirazioni grazie al materasso solido costruito dalla mia famiglia. L’amore ultratrentennale dei miei genitori, unito a quello della mia nonna, mi ha consentito di focalizzare un obiettivo e raggiungerlo con tutte le mie forze.
Sono Claudio. Ho trent’anni e mi sento una persona fortunata. Le mie famiglie mi hanno fortificato. Oltre quella “di sangue”, la mia corazza si è inspessita grazie ai miei true friends.
Gli amici veri. Quelli che non mi hanno mai lasciato, e non mi lasceranno mai. Quelli che hanno un posto speciale. Quelli che sono qui tatuati sul mio cuore.   Ho anche una moka sottopelle. La moka è un ventaglio di gesti tramandati da anni,  azioni ripetute inconsapevolmente in ogni famiglia. Ogni nucleo familiare ha il suo modo inconfondibile di fare il caffè. Per questo il caffè casalingo degli “altri” non è mai come il proprio. Ho tentato di creare l’aria familiare nella mia attività professionale. Il mio bar che è quasi un “ometto”. Ha otto anni di vita. Adoro questo lavoro.  Non servo solo caffè, cappuccini e cocktails. Mi sento un confidente. Raccontare e raccontarmi, mi piace. Sono un cantastorie. Un cantastorie stonato, innamorato della propria vita e di quelle delle persone che lo circondano. Come una spugna, ogni cliente, ogni persona mi lascia un pezzetto di sé.
Io lo assorbo e lo faccio mio.  Servo quello che mi chiedono al bancone sussurrando “bevilo , che fa bene!”, proprio come faceva la mia nonna, la quale scegliendo l’uovo nel pollaio della nostra casa in campagna, lo bucava e con tutto l’amore di questo mondo mi regalava la sua posizione magica: “Bevilo, che fa bene!”.

 

 

Claudio:  Bevilo che fa bene!