“Un topolino porta in grembo i suoi figli per trenta giorni.
La gravidanza di mamma elefante può durarne seicento.
Mia moglie, Mariantonia si è presa cura nel suo corpo di Agostino, nostro figlio, per poco meno di nove mesi.
Agostino l’ho portato in grembo anche io per molto tempo.
Era nato in me, già da qualche anno. Addormentato tra i miei pensieri, si svegliava all’improvviso ogni qualvolta la mia compagna di vita mi sorrideva con i suoi occhioni grandi e il suo viso perfetto come un’antica bambola di porcellana.
Poi il frutto di un amore nato quindici anni prima, tra sguardi complici e birre d’estate ha fatto il suo corso.
Ogni anno aggiungevamo un pezzetto di puzzle della nostra vita, fin quando un giorno senza farsi tante domande ci siamo sposati.
Così all’improvviso, senza una richiesta ufficiale come avviene nei film americani ci siamo trovati all’altare.
Ora siamo una famiglia pronta ad accogliere una nuova vita.
È in arrivo una sorellina per il piccolo Agostino.
Un altro motivo di orgoglio per me.
Un altro motivo di orgoglio per Mariantonia.
La mia donna. La mia-donna. La mia ma-donna”.